Rimarrà allestita fino a domenica 3 settembre 2017 l’esposizione delle opere di Miria Malandri all’interno del Museo Archeologico “Tobia Aldini” di Forlimpopoli. La grande affluenza di pubblico e i tanti apprezzamenti registrati durante i giorni della XXI edizione della Festa Artusiana hanno convinto la Direzione del museo a prorogare la chiusura della mostra prevista per domenica 9 luglio.
«Direi che è riuscito con successo l’esperimento di ‘contaminare’ la struttura museale con l’arte del nostro tempo” – afferma Silvia Bartoli curatrice della mostra assieme ad Orlando Piraccini – grazie alla qualità della pittura di Miria Malandri, ma anche a certi accorgimenti allestitivi». Promossa dal Comune di Forlimpopoli, l’iniziativa ha rappresentato l’evento artistico di punta dell’ultima Festa Artusiana e ora si candida come una delle principali attrazioni estive per il turismo culturale nel nostro territorio.
L’ordinamento espositivo, che si caratterizza per l’armonico inserimento delle opere all’interno del museo ospitato nella suggestiva Rocca albornoziana, si apre con una scena conviviale di grande efficacia rappresentativa ispirata da un fotogramma del film “C’era una volta in America” di Sergio Leone. Distribuite nei vari ambienti della rocca ed in rapporto con materiali archeologici figurano “nature morte” dipinte da Miria Malandri specialmente nell’ultimo periodo di lavoro: raffinate composizioni con i più disparati oggetti domestici, stoviglie nobili e oggetti della cucina popolare, su tavole impreziosite da pizzi o ricoperte da tovaglie rustiche, assieme ai più semplici “mangiari”, pane e ciambelle fatti in casa, formaggi, frutti, verdure.
Per il sindaco di Forlimpopoli, Mauro Grandini «si è voluto rendere un sentito omaggio all’artista d’origine forlimpopolese entro la suggestiva cornice del Museo Archeologico e in un momento qualificante per la nostra città quale è stata, appunto, la Festa Artusiana».
Miria Malandri è nata a Forlimpopoli nel 1946. Vive ed opera a Forlì. Ha iniziato a dipingere dopo essersi indirizzata verso studi classici ed aver seguito un corso di Disegno Anatomico presso l’Università di Bologna. Ha esordito nel 1972 con una mostra personale alla Galleria Mantellini di Forlì. Ha seguito sin dall’inizio un personale percorso di “ritorno alla pittura”, dapprima con soggetti richiamati dal teatro dell’assurdo, o con immagini di famiglia e composizioni di memoria, approdando poi a singolari ricerche iconiche con riferimento alla storia dell’arte ed alla sfera cinematografica. A partire dagli anni ’90 si segnalano, fra gli altri, i cicli “Quadri rubati” e “Nature morte”: il primo dedicato alla reinterpretazione di opere sei-settecentesche ricavati dai cataloghi di opere trafugate, il secondo caratterizzato dai ricordi di viaggio, oggetti e memorie di visita ai musei d’arte. Memorabile la serie intitolata “La biblioteca dipinta”, realizzata per un’esposizione itinerante promossa nel 2001 dalla Soprintendenza per i beni librari e documentari della Regione Emilia-Romagna, con immagini tratte dalle pellicole di vari registi cinematografici. Del 2005-2006 è il ciclo “Views on ghetto” nell’ambito della mostra dedicata ai rapporti del cinema con la cultura ebraica, mentre 2012 espone a Roma ventiquattro tele dedicate al cinema di Michelangelo Antonioni. E’ attualmente impegnata nella realizzazione di una serie di opere ispirate ai film di Ingmar Bergman per la ricorrenza del centenario della nascita del grande regista, che verrà celebrata nel 2018.
Mostra promossa da
Comune di Forlimpopoli
MAF – Museo Archeologico di Forlimpopoli “Tobia Aldini”
A cura di
Silvia Bartoli, Orlando Piraccini
Con la collaborazione di
A Casa di Paola – Bottega d’Arte, Forlimpopoli
Periodo di apertura
dal 26 giugno al 3 settembre 2017
Orari di apertura al pubblico (mesi di luglio e agosto)
Sabato – dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 18.30
Domenica – dalle ore 10.00 alle 13.00
INFO
Tel. 0543.748071
www.maforlimpopoli.it
info@maforlimpopoli.it