Il “Verdi” di Forlimpopoli, lo straordinario teatro ottocentesco reso celebre dall’incursione del Passatore di cui fu vittima anche Pellegrino Artusi, torna ad ospitare, proprio nell’anno del bicentenario artusiano, una stagione teatrale vera e propria.
Anzi, una stagione teatrale particolarmente varia e ricca, per qualità (si va dal teatro comico a quello civile passando per il teatro musicale) e quantità (8 spettacoli di prosa in orario serale più un progetto speciale con 3 spettacoli per ragazzi in orario pomeridiano), firmata dall’associazione Dire Fare .
“E’ una stagione volutamente eclettica – hanno spiegato il sindaco Milena Garavini e l’assessore alla cultura Paolo Rambelli – per dare risposta alle aspettative di tutti i forlimpopolesi, ma non solo, che da tempo attendevano di vedere una proposta teatrale continuativa e strutturata al Verdi. Si tratta certamente di una prima sperimentazione, da perfezionare ed ampliare, ma che – stando alle prenotazioni – sta già raccogliendo l’apprezzamento del pubblico”.
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Questi gli appuntamenti degli spettacoli serali:
Giovedì 06/02/2020 – ore 21.15
IL BOOM
con MAX PAIELLA e FLAVIO CANGIALOSI
“Se in una piazza sentiamo all’improvviso “Volareee”, ci viene spontaneo rispondere “Ooooh hooo!!”. Siamo ancora suggestionati a pieno dalla musica del boom economico degli anni ‘50 e ‘60. Ma andando a scavare nelle nostre radici musicali scopriamo cose che non avremmo mai immaginato: l’Italia è stata molto spesso la protagonista artistica della musica mondiale, ma subito dopo il boom ce ne siamo dimenticati, forse perché abbiamo iniziato a “voler fa’ l’americani?”. In scena con degli oggetti fluttuanti per aria che simboleggiano le grandi canzoni sospese nei nostri pensieri e nel nostro cuore, Max, con dovizia di particolari descriverà con la consueta ironia il nostro cammino musicale e sociale. Per fare certe cose “Ci vuole orecchio” come diceva Enzo Jannacci, noi lo abbiamo sempre avuto, ora dobbiamo solo ricordarcene e ritrovarlo da qualche parte.
Mercoledì 19/02/2020 – ore 21.15
UANMENSCIÒ
con DUILIO PIZZOCCHI
Intorno ai quarant’anni di carriera meritava assolutamente un italianissimo, anzi emilianissimo, Uanmensciò, Duilio Pizzocchi. Una prova d’attore per presentare le rutilanti vicende dei suoi personaggi: il quasi eponimo Duilio Pizzocchi imbianchino ferrarese che vive in un mondo di barzellette, “Cactus”, tipico frickettone anni ‘80, sempre a caccia di prestiti, furtarelli e prodotti stupefacenti, la maga “Donna Zobeide”, che, pur proponendo sistemi divinatori assurdi, trovò realmente credito tra i radio ascoltatori, e “Ermete Bottazzi”, camionista ferocissimo e spietato, sempre lanciato, a tutta velocità, sulle strade d’Italia coi suoi “carichi improbabili”, “La Novella”, vecchietta acida e menagramo ma anche “Eddy Collante”, mafioso italo-americano, “Stefano Pedrazzi”, stilista gay, “Mefistocchi”, manifestazione demoniaca dello stesso “Duilio”.
SPETTACOLO RIMANDATO A VENERDI’ 10 APRILE 2020
IN SEGUITO AL DECRETO DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI (DPCM) SULLE MISURE PER IL CONTRASTO ALLA DIFFUSIONE DEL CORONAVIRUS, ADOTTATO ANCHE DALLA NOSTRE REGIONE.
MADE IN ROMAGNA
con CRISTIANO CAVINA e VITTORIO BONETTI
Un recital di musica e parole. Fatti memorabili di un pianista della Bassa e di un narratore di montagna, Vittorio Bonetti e Cristiano Cavina. Bonetti è l’alfiere del pianobar, quello suonato e cantato davvero, Cavina racconta storie per iscritto. Visto che da giovane Cavina non poteva andare ad ascoltarlo alla Festa dell’Unità, perché la nonna, fervente cattolica, gli proibiva di frequentare tutto ciò che era in odore di comunismo, recuperano ora il tempo perduto. E lo fanno raccontando la loro terra e le storie che la popolano usando le passioni di una vita, la musica e le parole.
La serata prevede che il pubblico possa fare richieste sulle canzoni da suonare e sulle storie da raccontare.
SPETTACOLO RIMANDATO A DATA DA DESTINARSI
IN SEGUITO AL DECRETO DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI (DPCM) SULLE MISURE PER IL CONTRASTO ALLA DIFFUSIONE DEL CORONAVIRUS, ADOTTATO ANCHE DALLA NOSTRE REGIONE.
PURBION DI ROMAGNA
di e con DENIS CAMPITELLI
Poesie, monologhi e aneddoti della nostra terra una produzione Teatro Zigoia. Un’antica nebbia, a volte visibile a volte invisibile, avvolge da sempre l’uomo. Spesso gioca a fargli perdere la strada e a lasciarlo senza punti di riferimento. Ora quell’antica nebbia si è addensata e trasformata in “Purbión”, polverone. Ulisse, nel poema di Tonino Guerra, capisce di essere ritornato nella sua Itaca grazie al profumo di un’erba selvatica, tipica della sua terra. Per noi invece la buona notizia arriva da un suono selvatico che conosciamo bene, il suono della lingua romagnola: “A qué i scór in Rumagnöl. A sém arivé a ca!”.
SPETTACOLO RIMANDATO A DATA DA DESTINARSI
IN SEGUITO AL DECRETO DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI (DPCM) SULLE MISURE PER IL CONTRASTO ALLA DIFFUSIONE DEL CORONAVIRUS, ADOTTATO ANCHE DALLA NOSTRE REGIONE.
NEL NOME DEL PADRE (STORIA DI UN FIGLIO DI…)
con la partecipazione video di GIANNI MORANDI di MARCO MORANDI, AUGUSTO FORNARI E TONI FORNARI
Un viaggio musicale, suonato dal vivo con una band di tre elementi nella vita artistica e personale di Marco Morandi. Un’infanzia privilegiata all’interno di una famiglia costantemente “sotto i riflettori” e la conseguente elaborazione del proprio cognome e della “condizione” di figlio d’arte. Lo spettacolo, ricco di aneddoti storie e pieno di canzoni dal vivo avrà come colonna sonora alcuni brani che hanno fatto la storia della musica, scritti da cantautori conosciuti personalmente da un Marco bambino e diventati nel tempo veri e propri riferimenti artistici, con un’attenzione particolare ad alcuni storici pezzi del celebre padre. “C’è una domanda ricorrente che mi viene fatta dalla maggioranza delle persone che incontro: com’è essere il figlio di Morandi?”. “È che tutti ti chiedono com’è essere il figlio di Morandi!”. Di qui il titolo non casuale “Nel nome del padre (Storia di un figlio di)”.
Venerdì 03/04/2020 – ore 21.15
CAMMELLI A BARBIANA
con LUIGI D’ELIA
Racconto su Don Lorenzo Milani e la sua scuola di Francesco Nicolini
La storia di Lorenzo, prete, maestro e uomo, di una scuola nei boschi, dove si fa lezione tra i prati e lungo i fiumi, senza lavagna, senza banchi, senza primo della classe e soprattutto senza somari né bocciati. Un racconto duro, amaro, ma allo stesso tempo intessuto di tenerezza per quel miracolo irripetibile che è stato Barbiana, e con tutta la sorpresa negli occhi di quei ragazzi dimenticati che, un giorno, videro un cammello volare sulle loro teste.
Mercoledì 15/04/2020 – ore 21.15
LA BANALITÀ DEL MALE
con SANDRA CAVALLINI
Nel 1963 Hannah Arendt dà alle stampe Eichmann in Jerusalem, più noto in Italia con il suo sottotitolo “La banalità del male”. Si tratta di un saggio in cui la filosofa raccoglie gli articoli scritti per il “The New Yorker” sul processo al tenente colonnello delle SS Adolf Eichmann, tenutosi a Gerusalemme nel 1961. Eichmann, con il suo grigiore, il suo linguaggio burocratico, le sue frasi fatte, incarna, nello sguardo acuto dell’autrice, l’uomo senza idee, più pericoloso dell’uomo malvagio. Il nuovo concetto di banalità del male rivoluziona le consuete categorie morali: Hannah Arendt sarà così al centro di una polemica filosofica, etica e politica.
Venerdì 24/04/2020 – ore 21.15
QUESTIONI DI CUORE
con LELLA COSTA
dalla rubrica di NATALIA ASPESI
da un’idea di ALDO BALZANELLI
Le “lettere del cuore” di Natalia Aspesi sul Venerdì di Repubblica diventano uno spettacolo. Un viaggio attraverso la vita sentimentale e sessuale degli italiani nel corso degli ultimi trent’anni. I tradimenti, le trasgressioni, le paure, i pregiudizi. Migliaia di storie intorno all’amore e alla passione che, incredibilmente, non cambiano con il passare dei decenni e l’evoluzione del costume. Dalla ragazzina infatuata per un uomo tanto più grande di lei, alla donna che ama essere picchiata, dalla signora che s’innamora di un sacerdote, alla moglie tradita e abbandonata, dal giovane che si scopre gay, al maschio orgoglioso della sua mascolinità. Tutti hanno imbracciato la penna (più recentemente la tastiera del pc) per scrivere a Natalia Aspesi chiedendo un consiglio, un parere. E le risposte, argute, comprensive, feroci, spesso sono più gustose delle domande. A dare voce sul palco a questa corrispondenza Lella Costa in un gioco di contrappunti tra botta e risposta che raggiunge tutte le sfumature, i diversi gradi d’intensità e di intimità.
Questi gli appuntamenti degli spettacoli pomeridiani:
da un progetto speciale – spettacolo & merenda a cura di Compagnia Le Quinte
FAVOLE A TEATRO
Sabato 08/02/2020 – ore 16
GIAN BURRASCA
regia di Giampiero Pizzol
Il giornalino di Gian Burrasca pubblicato per la prima volta nel 1912 è un classico della letteratura italiana per ragazzi ed è stato per un secolo il romanzo italiano più amato e frequentato dai piccoli e grandi lettori. I pensieri, le piccole e grandi avventure e disavventure di Giannino Stoppani, il protagonista di questo folle diario, le sue monellerie, le burle spesso non comprese dal mondo dei “grandi” sono rimaste celebri. Ma aldilà dell’ironia e della vivacissima e romanzesca descrizione di fatti e misfatti, c’è nell’opera una vena letteraria che stimola i pensieri sulla esistenza degli uomini maturi e dei ragazzi che si apprestano a diventarlo: cos’è la verità? Si può davvero essere sinceri a questo mondo? Oppure bisogna adeguarsi alle convenienze? È il denaro o la posizione sociale a renderci felici? Si può custodire un’anima bambina anche quando si è adulti? O diventare grandi è soltanto diventare più scettici e stanchi? Domande profonde ma sparse nel testo con la leggerezza di una musica o di una canzone.
Lo spettacolo interpretato dalla Compagnia delle Quinte è una sorta di commedia musicale in cui il linguaggio clownesco delle scene fa da contrappunto alle coreografie e al ritmo delle musiche. I numerosi personaggi entrano ed escono dalla storia come sulla pista di un circo: i genitori, le sorelle e i loro fidanzati, la zia Bettina, i direttori del Collegio, i compagni di scuola, gli amici e le amiche…
Dunque, un teatro per bambini e per grandi, per giovani e per vecchi che hanno ancora un po’ di giovinezza in cuore.
SPETTACOLO RIMANDATO A DATA DA DESTINARSI
IN SEGUITO AL DECRETO DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI (DPCM) SULLE MISURE PER IL CONTRASTO ALLA DIFFUSIONE DEL CORONAVIRUS, ADOTTATO ANCHE DALLA NOSTRE REGIONE.
LA GAZZA LADRA
In un palazzo, chiuso dall’interno con lucchetti e catenacci, vivono reclusi e a porte sprangate vari personaggi. Regina, principessa, domestica, maggiordomo, chi vuole chiudere e chi vuole aprire. Chi ad occhi chiusi dalle porte si affaccia e chi li ha ben aperti e le sbatte in faccia. In questo andirivieni di ante e portoni, svolazza una gazza, che ruba e non ruba e porta dalla finestra, occasioni. Uno spettacolo che bussa alle porte del quotidiano e si muove con estro tra gli echi rossiniani del testo, suonando il campanello, non dell’intervallo, bensì dell’ingresso alla vita, chiedendo che lo spettatore si apra.
In occasione dello spettacolo La gazza ladra, sarà sperimentato per la prima volta in regione la formula dell’audio-descrizione per non vedenti di uno spettacolo per ragazzi grazie alla collaborazione con il Centro Diego Fabbri di Forlì. Questo servizio (che permette ai non vedenti di sentirsi raccontare in cuffia i movimenti di scena degli attori) è attivo da tempo nei teatri di prosa della regione, ma non era mai stato sperimentato prima in una stagione di teatro per ragazzi.
Sabato 18/04/2020 – ore 16
CENERÈ
Si tratta di uno spettacolo in un atto unico della durata di circa un’ora, scritto da Giampiero Pizzol, noto attore, regista e scrittore di numerosi testi per compagnie italiane e straniere. Basta poco, appena una scintilla teatrale per mutare l’inerte e grigia cenere nella rossa favola del fuoco. Si passa dal chiassoso, comico e litigioso terzetto di Matrigna e Sorellastre alla reggia in cui una triste Regina si lamenta del figlio che non vuole sposarsi, dalla solitudine disperata e sognante di Cenerentola alla compagnia di una Fata, dalla morta cenere alla fiamma della vita. Proprio attraverso le virtù del Fuoco: vapore, luce e calore, nascerà la magia di quella notte che condurrà Cenerentola al ballo. Ma la potenza fisica del fuoco è anche simbolo del trionfo della luce sulla notte e della vita sulla morte. Tutta la commedia deve quindi obbedire a questa legge ed essere la fiamma che accenda la miccia del teatro, facendo esplodere i fuochi d’artificio di equivoci, risate e le girandole di scene che rimano tra loro come le note di una canzone. Questo martellante e comico gioco di rime ci porta dapprima a ridere alle spalle delle tre padrone di casa per poi accompagnarle a Corte, dove la golosità della Matrigna e la vanità delle Sorellastre saranno messe in burla da due cameriere svelte a far fuggire davanti a loro i piatti di portata e allontanarle dal Principe.
informazioni e biglietti
Tutti gli spettacoli si svolgono nel Cine-Teatro G. Verdi di Forlimpopoli
Piazza A. Fratti n. 7 (corte della Rocca)
Inizio spettacoli serali : ore 21.15
Inizio spettacoli pomeridiani (Favole a Teatro) : ore 16.00
tranne per Cenerè (data e ora ancora da definire)
Costi biglietti:
Prezzo Intero : € 14
Prezzo Ridotto : € 12
Abbonamento a 8 Spettacoli : € 70
Speciale abbonamento a 6 spettacoli: € 50
Favole a Teatro (spettacolo e merenda) : € 5
Abbonamenti – Info e Prenotazioni
telefonare a 338.3169741
o scrivere a giancarlodini@gmail.com
Prenotazioni Favole a Teatro
telefonare a 346.4085294 o a 349.8084558
per ritirare gli abbonamenti
presso il Teatro G. Verdi in Piazza A. Fratti n. 7 (corte della Rocca)
Nei giorni di:
sabato 1 febbraio ore 16.00 – 18.00
martedì 4 febbraio ore 11.00 – 13.00 e 16.00 – 18.00
mercoledì 5 febbraio ore 11.00 – 13.00 e 16.00 – 18.00
per informazioni sugli abbonamenti
telefonare a 338.3169741
o scrivere a giancarlodini@gmail.com