Sabato 9 Maggio
ore 10,00 – Sala del Consiglio – Piazza Fratti
IL SEGNO DELLA LEGALITA’
Occasione per approfondire il tema dei beni confiscati alla mafia
Sabato 9 maggio 2015 alle ore 10, la Sala del Consiglio nella Rocca ospiterà l’ultimo incontro di accompagnamento alla mostra Le Donne del Digiuno contro la mafia, fotografie di Francesco Francaviglia.
La mostra, organizzata dall’Amministrazione comunale, dal Museo Archeologico e dal Presidio LIBERA Giuseppe Letizia di Forlimpopoli, è allestita all’interno del MAF Tobia Aldini ed è stata inaugurata lo scorso 7 marzo con un convegno, partecipatissimo, di apertura che ha visto relatori quali il magistrato Franca Imbergamo, Vincenza Rando di LIBERA, Alessandro Zucchini Direttore Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali Regione Emilia Romagna.
Sabato 9 maggio l’ultimo appuntamento di questo percorso che avrà di nuovo come tema la legalità o meglio “Il segno della legalità”, come si muove e quali azioni e progetti mettono in campo il territorio forlimpopolese, romagnolo e regionale nel contrasto alla criminalità organizzata.
Interverrano l’assessore regionale MASSIMO MEZZETTI, che, oltre alla cultura, ha la delega alle politiche per la legalità
e illustrerà Il ruolo della Regione per contrastare la cultura mafiosa; DAVIDE VITTORI del Gruppo Antimafia Pio La Torre per conoscere L’Osservatorio provinciale sulla criminalità organizzata di Rimini; CARLO RONDONI referente del Presidio LIBERA Giuseppe Letizia di Forlimpopoli e infine l’autore della mostra FRANCESCO FRANCAVIGLIA. Coordina Sara Pignatari, assessore alla Legalità del Comune di Forlimpopoli.
Saranno presenti anche quattro classi medie dell’Istituto comprensivo Emilio Rosetti di Forlimpopoli.
31 ritratti fotografici ripropongono le donne che nell’estate del 1992 – all’indomani delle stragi contro i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Francesca Morvillo e gli agenti delle scorte: Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo, Vito Schifani, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina – con atto di grande coraggio scesero in piazza a Palermo e iniziarono una protesta chiedendo le dimissioni dei più alti vertici dello Stato italiano. Ventidue anni dopo le stesse donne, animate dalla medesima passione civile, si sono concesse all’obiettivo della macchina fotografica per mantenere vivo il ricordo di quella lontana stagione di sangue.
Ad accompagnare la mostra in questi due mesi e mezzo, gli organizzatori hanno proposto a scuole e cittadinanza altri momenti di riflessione ognuno con una determinata caratteristica: il primo dedicato alle scuole con la presenza di Rosanna Pirajino, una delle donne del digiuno e con la presentazione del libro dedicato alla mostra a CasArtusi all’interno di Autorjtinera e il secondo incentrato sull’arte e la responsabilità sociale che hanno immagini e rappresentazioni e che ha proposto le relazioni del filosofo Rocco Ronchi e del critico d’arte Alessandro Giovanardi.
Grazie al sostanziale contributo dell’Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia Romagna, la mostra si concluderà domenica 17 maggio p.v.. Per tutto il periodo di apertura il Museo ha garantito visite guidate gratuite ai docenti e agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado e biglietti di ingresso gratuiti per gli studenti e ridotti per gli adulti. Il tutto grazie anche alla disponibilità e alla fattiva collaborazione della Fondazione RavennAntica.
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