Incontro per studenti “Giorgio Perlasca giusto tra le nazioni” – venerdì 4...

Incontro per studenti “Giorgio Perlasca giusto tra le nazioni” – venerdì 4 febbraio 2022

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In occasione del 27 gennaio, Giornata della Memoria, l’Amministrazione comunale e Anpi di Forlimpopoli organizzano un incontro dedicato al ricordo e alla storia di Giorgio Perlasca.

Venerdì 4 febbraio 2022
nell’aula magna della Scuola Secondaria di I Grado Manlio Marinelli
e in collegamento nelle altre aule, saranno presenti, e incontreranno gli studenti,
Franco Perlasca, figlio di Giorgio, e Luciana Amadio della Fondazione Giorgio Perlasca.
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L’iniziativa si inserisce nel calendario di DARE FUTURO ALLA MEMORIA rassegna di eventi e iniziative che quest’anno giunge al suo 22° anno.

Giorgio Perlasca, nell’inverno del 1944-1945 a Budapest, riuscì a salvare dallo sterminio nazista migliaia di ungheresi di religione ebraica fingendosi Jorge Perlasca, Console spagnolo, lui che non era né diplomatico né spagnolo. Dopo l’entrata in Budapest dell’Armata Rossa, Giorgio Perlasca viene fatto prigioniero, liberato dopo qualche giorno, e dopo un lungo e avventuroso viaggio per i Balcani e la Turchia rientra finalmente in Italia. Da eroe solitario diventa un “uomo qualunque”: conduce una vita normalissima e non racconta a nessuno, nemmeno in famiglia, la sua storia di coraggio, altruismo e solidarietà. 
Solo negli anni Ottanta alcune donne ebree ungheresi, salvate dallo sterminio, alla ricerca del diplomatico spagnolo, finalmente trovano Giorgio Perlasca e consegnano all’Italia la storia del loro salvatore e Perlasca inizia a portare la sua testimonianza e la sua storia anche nelle scuole incontrando migliaia di studenti.
Giorgio Perlasca è morto il 15 agosto del 1992. È sepolto nel cimitero di Maserà  a pochi chilometri da Padova. Ha voluto essere sepolto nella terra con al fianco delle date un’unica frase: “Giusto tra le Nazioni”, scritta in ebraico. Il suo nome, infatti, si trova a Gerusalemme, tra i Giusti fra le Nazioni, e un albero a suo ricordo è piantato sulle colline che circondano il Museo dello Yad Vashem.

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