venerdì 22 Novembre 2024
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dal 7 al 15 ottobre – Acquedotto Spinadello

IL LUPO: UNA REALTA’ … UNA FANTASIA!

Mostra fotografica a cura di Ettore Centofanti.

Lo status del lupo in Italia è in continua evoluzione e negli ultimi 15-20 anni il suo areale si è ampliato notevolmente, fino a ricolonizzare l’arco alpino occidentale e, attualmente, facendo parlare di sé in quello centrale e orientale.
Questo processo di espansione è stato possibile grazie a vari fattori che vanno dalla protezione legale del lupo alle azioni di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, dall’espansione di alcune prede selvatiche come il cinghiale, alle notevoli capacità che il lupo ha dimostrato di avere negli spostamenti e nello sfruttamento di un’ampia gamma di risorse alimentari.
Questa mostra corre dietro al lupo e, nel suo piccolo, vuole rubare cinque minuti del vostro tempo durante i quali vi troverete di fronte a questi animali immortalati nelle loro attività quotidiane.
Per troppo tempo la vita del lupo è stata regolata nelle nostre menti, stravolta da condizionamenti che lo hanno trasformato in divinità, in demonio, nel lupo cattivo di Cappuccetto Rosso, fino a farlo diventare una delle peggiori calamità naturali presenti sulla terra.
Il lupo è altro: guardatelo bene e cogliete ‘armonia della sua vita; il resto non corrisponde a realtà!

GIORNATE E ORARI DI APERTURA DELLA MOSTRA:
Sabato 7 e 14 ottobre dalle 14,30 alle 18,00
Domenica 8 e 15 ottobre dalle 10,00 alle 18,00
Da lunedì 9 a venerdì 13 ottobre: aperto su  prenotazione.

Per info e prenotazione visite contattare Paola: 333 8245249
centofantipaola@gmail.com
spinadello@gmail.com

PROGRAMMA DEGLI EVENTI COLLATERALI:

SABATO 7 OTTOBRE
ore 14:30 – APERTURA MOSTRA
ore 15:00 – UN BOSCO DA FAVOLA mini-trekking con letture per bimbi dai 2 ai 6 anni a cura di BOSCHI ROMAGNOLI. (Per iscrizioni: Marco 340 3024909)
ore 16:00 – INAUGURAZIONE MOSTRA alla presenza dell’autore, di alcuni esperti di settore e delle autorità

DOMENICA 8 OTTOBRE
ore 9:30 – PASSEGGIATA ECOLOGICA a cura de Associazione I MEANDRI (ritrovo presso i locali della Parrocchia di Selbagnone. Durante la passeggiata è prevista una visita guidata alla mostra fotografica.)
ore 10:00 – APERTURA MOSTRA
ore 13:00 – PRANZO presso i locali della Parrocchia di Selbagnone
ore 15:00 – PASSEGGIATA ECOLOGICA alle vasche della SFIR, a cura de Associazione I MEANDRI
ore 17:00 – MERENDA dopo il rientro all’ Acquedotto Spinadello

SABATO 14 OTTOBRE
ore 9:30 – UN BOSCO PER LA CITTA’ iniziativa organizzata dal CENTRO UPM FORLIMPOPOLI (pedalata, workshop botanici e raccolta ghiande per bambini e adulti partecipanti, in collaborazione con la Scuola Elementare De Amicis di Forlimpopoli, con visita guidata alla mostra fotografica)
ore 14:30 – APERTURA MOSTRA e VISITA GUIDATA

DOMENICA 15 OTTOBRE
GIORNATA FAI DI AUTUNNO
durante la giornata si svolgeranno visite guidate all’ Acquedotto Spinadello
ore 10:00 – APERTURA MOSTRA
ore 13:00 – GRIGLIATA (anche vegan)

GIOVEDI’ 26 OTTOBRE
ore 20:30 – INCONTRO “IL LUPO: UNA REALTA’, UNA FANTASIA” presso la Sala del Consiglio in Piazza Fratti, Forlimpopoli.
La rinnovata visibilità del lupo anche nella realtà locale suscita nell’immaginario collettivo sentimenti e reazioni contrastanti, legati a problematiche oggettive di coesistenza ma anche condizionati da paure ataviche.  Provare ad affrontare tutto questo significa incamminarsi sulla strada di una convivenza possibile.
Intervengono: Giancarlo Tedaldi, direttore del Museo di Ecologia di Meldola, gli esperti Ettore Centofanti, Luciano Cicognani ed i biologi Marco Lucchesi e Paola Fazzi.

SABATO 28 OTTOBRE
TOTALLY TERRAE
Nuovi percorsi per lo Spinadello.
Passeggiate tra natura e rigenerazione dal basso a cura di SPAZI INDECISI, in occasione dell’evento In Loco 2017.

 

 

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27Il progetto sulle architetture totalitarie europee in abbandono diventa una mostra diffusa sul territorio romagnolo

Totally Lost, progetto di ricerca sul patrimonio architettonico in abbandono dei regimi totalitari in Europa a cura di Spazi Indecisi in collaborazione con la Rotta Culturale Europea ATRIUM, diventa dal 9 al 25 settembre una mostra diffusa su tre sedi e l’occasione per esplorare Forlì e dintorni sperimentando pratiche di rigenerazione temporanea.

La mostra è il risultato di una ricerca fotografica che ha coinvolto 186 fotografi internazionali che hanno fotografato quasi 300 luoghi in abbandono in 25 nazioni europee, edifici dal passato totalitario che ci invitano riflettere sul loro ruolo attuale e sulle loro possibilità future.

Totally Lost sarà allestita in tre sedi d’eccezione:

  • Casa del Mutilato | Via Maroncelli 8, Forlì
    9-10-11, 16-17-18 e 23-24-25 settembre 2016
  • Acquedotto Spinadello | Via Ausanuova 593, Selbagnone, Forlimpopoli (FC)
    10-11 e 17-18 settembre 2016
  • Casa del Fascio | Strada Teodorano 16, Meldola (FC)
    10-11 e 17-18 settembre 2016

Per orari di apertura e programma eventi nelle sedi della mostra:  www.spaziindecisi.it

ideazione e organizzazione: Spazi Indecisi
per: Rotta culturale europea  ATRIUM – Architecture of Totalitarian Regimes of the XX Century in Europe’s Urban Memory
Con il sostegno di Regione Emilia-Romagna, Comune di Forlì, Comune di Forlimpopoli, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì

Con il patrocinio di Regione Emilia-Romagna, Comune di Forlì, Comune di Forlimpopoli, Comune di Meldola, IBC Emilia-Romagna, Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì

Consulenza e coordinamento storico-scientifico Maria Elena Versari Consulenza fotografica Linda Ferrari

Partner tecnico: DZ engineering

Azioni di Riappropriazione Temporanea in collaborazione con coop. Casa del Cuculo insieme a Ass. I Meandri, Agesci gruppo Scout Forlimpopoli, Lorenzo Angelini, Matteo De Maria, Morgan Bencivenga, Gruppo Astrofili forlivesi, Strada dei vini e dei Sapori dei colli di Forlì e Cesena, Pro Loco di Teodorano e i suoi abitanti

Trecentosessanta a cura di Associazione Sovraesposti

Rassegna Ombre nere a cura di Francesco Selvi e Scaglie Cineclub

Percorso nella Casa del Mutilato a cura: Andrea Dolcetti, Daniele Felice Sasso

Grazie a: ANMIG Forlì, Biblioteca Comunale A. Saffi, Servizio Cultura e Musei | Comune di Forlì, Osservatorio Balcani e Caucaso, Davide Canali, Unica Reti, VDL Professional Analogics

Media partner: Aracne, Instagram Forlì – Cesena

Ufficio Stampa: Barbara Boattini
Aperitivo @Mutilato: Cosmonauta
Food Truck @Spinadello: Il chiosco di San Rocco

L’evento Totally Lost è parte de: Festa dell’Architettura – Forlì, Settimana del Buon Vivere 2016, Giornata Europee del Patrimonio, 900fest.

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    Viaggio tra gli edifici della “Rotta ATRIUM”, il progetto europeo che tutela il patrimonio architettonico dei regimi del Novecento.

    Per richieste di informazioni e visite guidate è possibile contattare l’Ufficio Promozione al numero 0543 749234 (dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 13.00, martedì e giovedì anche dalle 15.00 alle 17.00), oppure inviare una mail all’indirizzo promozione@comune.forlimpopoli.fc.it

    Durata itinerario: 2 ore.

    Tappa n. 1 - Scuole Magistrali (viale Matteotti, 54)

    Madonna del Popolo

    Il tragitto prende il via dalla scuola magistrale dove lo stesso Benito Mussolini si diplomò nel 1901. L’edificio, oggi sede dell’Istituto Alberghiero IPSSAR, nasce dalla ristrutturazione della vecchia scuola sorta nel 1891 nei locali dell’ex convento francescano di Santa Maria del Popolo. I lavori di ampliamento, attuati negli anni Trenta su progetto dell’Ing. Giacomo Serughi e collaboratori (tra cui l’arch. Pietro Novaga), riflettono la retorica di regime che esaltava i luoghi in cui il Duce era nato e cresciuto trasformandoli in mete di pellegrinaggio. In linea con questo spirito è la monumentalità dell’edificio, in stile Novecento, di cui colpiscono i porticati a tutt’altezza in mattone a vista che avvolgono la facciata della chiesa cinquecentesca della Madonna del Popolo. La nuova facciata si impone sulla via Emilia, accompagnando il visitatore nel suo ingresso in Forlimpopoli; il resto dell’edificio mantiene una certa coerenza formale con la facciata, di cui riprende volumi e altezze.
    L’interno del complesso presenta un carattere neoclassico che si esalta nello scalone monumentale in marmo, nei corridoi voltati e nelle finte colonne; uno stile che deriva in parte dagli ambienti dell’antico monastero e in parte dalla sensibilità del progettista. Fa eccezione l’aula magna semicircolare, di nuova costruzione, che si caratterizza per la copertura piana con inserti in vetromattone. (foto Gabriella Fabbri)

    Tappa n. 2 - Casa del Balilla - Ex GIL (viale Matteotti, 17)

    gil

    L’edificio, in stile razionalista, viene progettato dall’architetto Cesare Valle e realizzato tra il 1934 e il 1937. E’ il periodo in cui l’architetto romano progetta in Romagna le Case del Balilla di Forlì, Predappio e Savignano. Questi edifici erano pensati come poli sportivi e culturali e per l’indottrinamento ideologico dei giovani. Con la creazione dell’organizzazione fascista Gioventù Italiana del Littorio nel 1937, in cui confluì l’Opera Nazionale Balilla, l’edificio cambia nome in G.I.L.
    La funzione originale era di palestra e di centro culturale a cui era annesso il campo sportivo con il nuovo stadio per il calcio, che all’occorrenza serviva anche alle adunate fasciste.
    L’edificio è composto da tre volumi, tra i quali spicca la torre, aggiunta in corso d’opera su intervento diretto del Capo del Governo per conferire maggiore monumentalità. “Virile e modernissima”, la torre presenta una facciata curva e il prospetto posteriore a piano inclinato, due elementi che suggeriscono una dinamicità e uno slancio propri delle avanguardie futuriste. Gli altri due volumi dell’edificio accolgono la palestra di 300 mq con altezza a doppio volume e gli ambienti di servizio ospitati sui tre lati che circondano la palestra.
    I volumi articolati, l’impiego di finestre a oblò e il parapetto in ferro che corona le terrazze di copertura e la torre littoria con il fronte curvo in vetromattone ricordano temi nautici sviluppati nell’architettura coeva delle colonie marine.
    Negli anni ’80 il complesso è stato ampliato e sopraelevato per trasformarlo in scuola superiore, rendendo di difficile lettura l’aspetto originario.

    Tappa n. 3 - Acquedotto Spinadello (Parco Fluviale Area dei Meandri del Fiume Ronco - Selbagnone)

    acquedotto_spinadello_web

    Il consorzio per l’acquedotto dei comuni di Lugo, Cotignola, Forlimpopoli e Bertinoro fu istituito nel 1928. Il progetto esecutivo della qui presente palazzina pompe è del 1932, sviluppato dall’impresa Pietro Cidonio di Roma, firmato dagli ingg. Roberto Colosimo e Paolo Bra.
    L’edificio segna il passaggio tra lo stile eclettico e quello razionalista, nel quale la funzione è predominante sulla forma. La sobrietà delle linee è ben rappresentata dai due semplici volumi parallelepipedi con tetto piano, scanditi dalle ampie finestre rettangolari con infissi in ferro, prive di decori. Il progetto originale prevedeva l’uso del mattone a vista intercalato a lesene e cornici in pietra artificiale. Questa scelta stilistica non fu però realizzata, fatta eccezione per le lesene nel volume posteriore e lo zoccolo in pietra artificiale. In corso d’opera venne inserita una torretta a sovrastare la facciata, elemento architettonico volto a enfatizzare l’importanza dell’edificio. Il nuovo acquedotto riflette, infatti, la filosofia propagandistica del regime fascista che utilizzava le opere pubbliche non solo per modernizzare le infrastrutture del Paese, ma anche per creare consenso.
    Di grande effetto la scritta tridimensionale «Acquedotto Spinadello» che si staglia contro il cielo in caratteri futuristi. All’interno dell’area recintata sono ancora presenti i pozzi originali di approvvigionamento, riconoscibili dalle torrette che danno accesso alle camere ipogee di estrazione dell’acqua.
    L’acquedotto consortile è rimasto attivo fino al 1986; da allora la palazzina, abbandonata, ha subito un progressivo degrado. Negli anni 2012-2013 è stata restaurata dal Comune di Forlimpopoli per destinarla a centro visite del Parco dei Meandri del Fiume Ronco.

    Testi di Gian Matteo Peperoni

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      Viaggio tra gli edifici della “Rotta ATRIUM”, il progetto europeo che tutela il patrimonio architettonico dei regimi del Novecento.

      Per richieste di informazioni e visite guidate è possibile contattare l’Ufficio Promozione al numero 0543 749234 (dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 13.00, martedì e giovedì anche dalle 15.00 alle 17.00), oppure inviare una mail all’indirizzo promozione@comune.forlimpopoli.fc.it

      Durata itinerario: 2 ore.

      Tappa n. 1 - Scuole Magistrali (viale Matteotti, 54)

      Madonna del Popolo

      Il tragitto prende il via dalla scuola magistrale dove lo stesso Benito Mussolini si diplomò nel 1901. L’edificio, oggi sede dell’Istituto Alberghiero IPSSAR, nasce dalla ristrutturazione della vecchia scuola sorta nel 1891 nei locali dell’ex convento francescano di Santa Maria del Popolo. I lavori di ampliamento, attuati negli anni Trenta su progetto dell’Ing. Giacomo Serughi e collaboratori (tra cui l’arch. Pietro Novaga), riflettono la retorica di regime che esaltava i luoghi in cui il Duce era nato e cresciuto trasformandoli in mete di pellegrinaggio. In linea con questo spirito è la monumentalità dell’edificio, in stile Novecento, di cui colpiscono i porticati a tutt’altezza in mattone a vista che avvolgono la facciata della chiesa cinquecentesca della Madonna del Popolo. La nuova facciata si impone sulla via Emilia, accompagnando il visitatore nel suo ingresso in Forlimpopoli; il resto dell’edificio mantiene una certa coerenza formale con la facciata, di cui riprende volumi e altezze.
      L’interno del complesso presenta un carattere neoclassico che si esalta nello scalone monumentale in marmo, nei corridoi voltati e nelle finte colonne; uno stile che deriva in parte dagli ambienti dell’antico monastero e in parte dalla sensibilità del progettista. Fa eccezione l’aula magna semicircolare, di nuova costruzione, che si caratterizza per la copertura piana con inserti in vetromattone. (foto Gabriella Fabbri)

      Tappa n. 2 - Casa del Balilla - Ex GIL (viale Matteotti, 17)

      gil

      L’edificio, in stile razionalista, viene progettato dall’architetto Cesare Valle e realizzato tra il 1934 e il 1937. E’ il periodo in cui l’architetto romano progetta in Romagna le Case del Balilla di Forlì, Predappio e Savignano. Questi edifici erano pensati come poli sportivi e culturali e per l’indottrinamento ideologico dei giovani. Con la creazione dell’organizzazione fascista Gioventù Italiana del Littorio nel 1937, in cui confluì l’Opera Nazionale Balilla, l’edificio cambia nome in G.I.L.
      La funzione originale era di palestra e di centro culturale a cui era annesso il campo sportivo con il nuovo stadio per il calcio, che all’occorrenza serviva anche alle adunate fasciste.
      L’edificio è composto da tre volumi, tra i quali spicca la torre, aggiunta in corso d’opera su intervento diretto del Capo del Governo per conferire maggiore monumentalità. “Virile e modernissima”, la torre presenta una facciata curva e il prospetto posteriore a piano inclinato, due elementi che suggeriscono una dinamicità e uno slancio propri delle avanguardie futuriste. Gli altri due volumi dell’edificio accolgono la palestra di 300 mq con altezza a doppio volume e gli ambienti di servizio ospitati sui tre lati che circondano la palestra.
      I volumi articolati, l’impiego di finestre a oblò e il parapetto in ferro che corona le terrazze di copertura e la torre littoria con il fronte curvo in vetromattone ricordano temi nautici sviluppati nell’architettura coeva delle colonie marine.
      Negli anni ’80 il complesso è stato ampliato e sopraelevato per trasformarlo in scuola superiore, rendendo di difficile lettura l’aspetto originario.

      Tappa n. 3 - Acquedotto Spinadello (Parco Fluviale Area dei Meandri del Fiume Ronco - Selbagnone)

      acquedotto_spinadello_web

      Il consorzio per l’acquedotto dei comuni di Lugo, Cotignola, Forlimpopoli e Bertinoro fu istituito nel 1928. Il progetto esecutivo della qui presente palazzina pompe è del 1932, sviluppato dall’impresa Pietro Cidonio di Roma, firmato dagli ingg. Roberto Colosimo e Paolo Bra.
      L’edificio segna il passaggio tra lo stile eclettico e quello razionalista, nel quale la funzione è predominante sulla forma. La sobrietà delle linee è ben rappresentata dai due semplici volumi parallelepipedi con tetto piano, scanditi dalle ampie finestre rettangolari con infissi in ferro, prive di decori. Il progetto originale prevedeva l’uso del mattone a vista intercalato a lesene e cornici in pietra artificiale. Questa scelta stilistica non fu però realizzata, fatta eccezione per le lesene nel volume posteriore e lo zoccolo in pietra artificiale. In corso d’opera venne inserita una torretta a sovrastare la facciata, elemento architettonico volto a enfatizzare l’importanza dell’edificio. Il nuovo acquedotto riflette, infatti, la filosofia propagandistica del regime fascista che utilizzava le opere pubbliche non solo per modernizzare le infrastrutture del Paese, ma anche per creare consenso.
      Di grande effetto la scritta tridimensionale «Acquedotto Spinadello» che si staglia contro il cielo in caratteri futuristi. All’interno dell’area recintata sono ancora presenti i pozzi originali di approvvigionamento, riconoscibili dalle torrette che danno accesso alle camere ipogee di estrazione dell’acqua.
      L’acquedotto consortile è rimasto attivo fino al 1986; da allora la palazzina, abbandonata, ha subito un progressivo degrado. Negli anni 2012-2013 è stata restaurata dal Comune di Forlimpopoli per destinarla a centro visite del Parco dei Meandri del Fiume Ronco.

      Testi di Gian Matteo Peperoni

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        El recorrido conecta los edificios incluídos en la ``Ruta Atrium``, un proyecto europeo que tutela el patrimonio arquitectónico de los regímenes del siglo XX

        Para este itinerario, por favor, póngase en contacto con la Oficina de Turismo, ya que algunos de los establecimientos del recorrido proporcionan tiquets y/o reserva.

        Oficina de Información Turística: Tel.: +39.0543.749250 – cell. 349.8401818turismo@comune.forlimpopoli.fc.it

        Para la etapa n. 3 de este recorrido es necesario reservar una visita guiada dirigiéndose a la Asociación I Meandri. Info: tel. 333 8245249

        Duración de la visita: 2 horas.

         


        Etapa n. 1 - Escuelas Magistrales (viale Matteotti, 54)

        Madonna del Popolo

        El viaje inicia desde la misma escuela magistral donde Benito Mussolini se graduó en 1901. El edificio, hoy sede de la escuela de hostelería IPSSAR, surgió de la renovación de la vieja escuela fundada en 1891 en el antiguo convento franciscano de Santa María del Pueblo. Las obras de ampliación, realizadas en los años treinta por el Ing. Giacomo Serughi y sus colaboradores, reflejan la retórica del régimen que glorificaba los lugares donde Mussolini había nacido y crecido, convirtiéndolos en lugares de peregrinación. De acuerdo con este espíritu es la monumentalidad del edificio, del que sorprenden las arcadas de ladrillo visto, que llegan al techo y que envuelven todo el frente de la iglesia de la Madonna del Pueblo del siglo XVI. La nueva fachada se impone en la Vía Emilia, acompañando al visitante en su entrada en Forlimpópoli; el resto del edificio mantiene una cierta coherencia formal con la fachada de la que retoma volúmenes y alturas. El interior del complejo tiene un carácter neoclásico, exaltado por la escalinata monumental de mármol, en los corredores abovedados y en las falsas columnas. Es una excepción el auditorio semicircular, edificio nuevo, que se caracteriza por un techo llano con inserciones de bloques de vidrio.

        (foto Gabriella Fabbri)

        Etapa n. 2 - Casa del Balilla - Ex GIL (viale Matteotti, 17)

        gil

        El edificio fue sido diseñado por el arquitecto Cesare Valle y construido entre 1934 y 1937. Fue el período en el que el arquitecto romano diseñó en Romaña las Casas del Balilla en Forlí, Predappio y Savignano. Estos edificios fueron diseñados como polos deportivos y culturales para el adoctrinamiento ideológico y cultural de los jóvenes entre los ocho y los catorce años, llamados Balilla, durante el período del regimen fascista. Con la creación de la organizacón fascista Gioventù Italiana del Littorio (Juventud Italiana del Fasces) en 1937 con la que se fusionó l’Opera Nazionale Balilla, el edificio cambió su nombre en G.I.L. En principio su función era la de gimnasio y centro cultural, contiguo al campo de deportes y al nuevo estadio de fútbol, ​​que cuando era necesario también servía para los agrupamientos fascistas. El edificio está compuesto por tres volúmenes, entre los que destaca la torre, añadida durante las obras tras la intervención directa del Jefe de Gobierno para darle mayor monumentalidad. “Viril y modernísima”, la torre tiene una fachada curva y la parte posterior inclinada, dos elementos que sugieren un dinamismo y un impulso típico de las vanguardias futuristas. Los otros dos volúmenes del edificio acogen en su interior el gimnasio de 300 metros cuadrados con una altura de doble volumen y los locales de servicio sobre los tres lados que rodean el gimnasio. Los volúmenes articulados, el uso de portas en lugar de ventanas comunes, el parapeto de hierro que corona las terrazas de cobertura y la torre fascista con la fachada curva de bloques de vidrio recuerdan los temas náuticos desarrollados en la arquitectura de las colonias de verano contemporáneas. En los años 80 el complejo fue ampliado y elevado para transformarlo en escuela secundaria, por lo que resulta difícil hoy distinguir su aspecto original.

        Etapa n. 3 - Acueducto Spinadello (Parque fluvial área de los “Meandros del río Ronco” - Selbagnone)

        acquedotto_spinadello_web

        El consorcio para el acueducto en las ciudades de Lugo, Cotignola, Forlimpópoli y Bertinoro se estableció en 1928 y fue construido según el proyecto ejecutivo de la empresa Pietro Cidonio de Roma, firmado por los ingenieros Roberto Colosimo y Paolo Bo. El edificio refleja el estilo racionalista, en que la función predomina sobre la forma. La sobriedad de las líneas está bien representada por dos volúmenes rectangulares simples con techo llano, marcados por las grandes ventanas rectangulares con marcos de hierro, sin decoraciones. El proyecto original implicaba el uso de los ladrillos vistos intercalados con pilares y cornisas de piedra artificial. Pero esta idea no se realizó, excepto por los pilares del volumen posterior y el zócalo de piedra artificial. Durante las obras se insertó una torreta sobre la fachada, con el fin de enfatizar la importancia del edificio. El nuevo acueducto refleja, de hecho, la filosofía de la propaganda del régimen fascista que utilizaba las obras públicas no sólo para modernizar las infraestructuras del país, sino también para obtener consenso. De grande impacto las palabras tridimensionales “Acueducto Spinadello” recortadas contra el cielo en letras futuristas. Dentro de la zona vallada todavía están presentes los pozos de suministro originales, reconocible por las torres que dan acceso a las salas de extracción de agua subterránea. El consorcio del acueducto permaneció activo hasta 1986; desde entonces el edificio, abandonado, sufrió un progresivo deterioro. En los años 2012-2013 fue restaurado por el Ayuntamiento de Forlimpópoli para ser utilizado como centro de visitantes del Parque de los Meandros del río Ronco.

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          L’itinéraire relie les édifices insérés à l’intérieur de la « Route Atrium », projet européen visant à protéger le patrimoine architectural des régimes du siècle dernier

          Durée de l’itinéraire : 2 heures.

          Contacts: Ufficio Promozione tel. 0543 749234 – promozione@comune.forlimpopoli.fc.it


          Étape n° 1 – École normale (viale Matteotti, 54)

          Madonna del PopoloLe parcours débute à l’école normale où Benito Mussolini en personne obtient son diplôme en 1901. L’édifice, aujourd’hui siège de l’école hôtelière IPSSAR, naît de la restauration de l’ancienne école édifiée en 1891 dans les locaux de l’ancien couvent franciscain de Santa Maria del Popolo. Les travaux d’agrandissement, effectués dans les années trente sur un projet de l’ingénieur Giacomo Serughi et de ses collaborateurs, reflètent la rhétorique fasciste qui exaltait les lieux où le Duce était né et avait grandi, les transformant en sites de pèlerinage. Le caractère monumental de l’édifice, et ses remarquables portiques en briques apparentes enveloppant la façade de l’église du XVIesiècle de la Madonna del Popolo sur toute la hauteur, répondent à cet esprit. La nouvelle façade s’impose sur la Via Emilia, accompagnant le visiteur lors de son entrée à Forlimpopoli. Le reste de l’édifice conserve une certaine cohérence formelle avec la façade, dont il reprend les volumes et les hauteurs. L’intérieur du complexe architectural présente un caractère néoclassique qui s’exprime pleinement dans le grand escalier monumental en marbre, dans les couloirs à voûte et dans les fausses colonnes. Seul l’amphithéâtre demi-circulaire fait exception : de construction récente, il est caractérisé par une couverture plate aux briques de verre insérées.
          (photo Gabriella Fabbri)

          Étape n° 2 – Maison du Balilla –Ancien GIL (viale Matteotti, 17)

          gilL’édifice est projeté par l’architecte Cesare Valle et réalisé entre 1934 et 1937, période pendant laquelle l’architecte romain projette pour la Romagne les « maisons du Balilla » de Forlì, de Predappio et de Savignano. Ces édifices sont conçus comme des pôles sportifs et culturels, et des centres d’endoctrinement idéologique des jeunes. Avec la création en 1937 de l’organisation fasciste Gioventù Italiana del Littorio, qui absorbe l’Opera Nazionale Balilla, l’édifice est baptisé GIL. Il fait initialement office de gymnase et de centre culturel, et dispose également d’un terrain de sport et d’un nouveau stade de football qui accueille parfois les rassemblements fascistes. L’édifice est composé de trois volumes : l’un d’entre eux est la tour, ajoutée en cours de travaux à la suite de l’intervention directe du chef du gouvernement, dans le but d’exalter le caractère monumental de la construction. « Virile et très moderne », la tour présente une façade arrondie tandis que l’arrière est caractérisé par un plan incliné, deux éléments qui évoquent dynamisme et élan, des concepts chers aux avant-gardes futuristes. Les deux autres volumes de l’édifice correspondent au gymnase de 300 m2, avec une hauteur à double volume, et aux salles de service distribuées sur les trois côtés entourant le gymnase. Les volumes articulés, l’emploi de fenêtres en forme de hublot, le parapet en fer couronnant les terrasses de toit et la tour de style littorio avec sa façade arrondie en briques de verre évoquent le thème nautique développé dans l’architecture des colonies des bords de mer de l’époque. Dans les années quatre-vingt, l’ensemble de l’édifice est agrandi et surélevé afin d’être transformé en lycée, rendant ainsi plus complexe le déchiffrement de son aspect initial.

          Étape n° 3 – Château d’eau Spinadello (parc fluvial, « Meandri del Fiume Ronco » - Selbagnone)

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          La coopérative du château d’eau des communes de Lugo, Cotignola, Forlimpopoli et Bertinoro est créée en 1928 et le château d’eau est réalisé sur un projet exécutif de l’entreprise Pietro Cidonio de Rome, signé par les ingénieurs Roberto Colosimo et Paolo Bo. L’édifice reflète le style rationaliste, selon lequel la fonction prime sur la forme. La sobriété des lignes est bien représentée par deux simples volumes au toit plat et en forme de parallélépipèdes, rythmés par de grandes fenêtres rectangulaires aux châssis en fer et privées de décorations. Le projet initial prévoyait l’utilisation de la brique apparente intercalée entre des pilastres et des cadres en pierre artificielle. Ce choix n’est cependant pas mis en œuvre, à l’exception des pilastres dans le volume arrière et du socle en pierre artificielle. Au cours des travaux, une petite tour surmontant la façade est ajoutée : elle a pour fonction d’emphatiser l’importance de l’édifice. Le nouveau château d’eau reflète en effet la philosophie de propagande du régime fasciste qui utilise les œuvres publiques non seulement pour moderniser les infrastructures du pays, mais aussi pour créer du consensus. L’inscription tridimensionnelle « Château d’eau Spinadello » qui se détache sur le ciel en caractères futuristes est du plus grand effet. À l’intérieur du domaine clôturé sont encore présents les puits originaux d’approvisionnement, reconnaissables à leurs petites tours permettant l’accès aux chambres souterraines d’extraction de l’eau. Le château d’eau de la coopérative a continué son activité jusqu’en 1986 : depuis lors, l’édifice abandonné s’est dégradé petit à petit. Dans les années 2012-2013, la municipalité de Forlimpopoli l’a fait restaurer pour le transformer en un centre de visites du Parc des Méandres du Fleuve Ronco.

          Testi di Gian Matteo Peperoni

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            Der Rundgang verbindet die Gebäude, die zum europäischen Projekt ATRIUM – Architecture of Totalitarian Regimes in Urban Managements – gehören, das den architektonischen Bestand aus den Regimen des 20. Jahrhunderts bewahrt

            Dauer: 2 Stunden.

            Contacts: Ufficio Promozione Tel. +39 0543 749234; promozione@comune.forlimpopoli.fc.it

            Station Nr. 1 – Oberschule (viale Matteotti, 54)

            Madonna del Popolo
            Der Rundgang beginnt an der Oberschule, wo Benito Mussolini 1901 seinen Schulabschluss ablegte. Das Gebäude, in dem sich heute die Hotelfachschule IPSSAR befindet, entstand aus dem Umbau der Schule, die 1891 in den Räumen des früheren Franziskanerklosters Santa Maria del Popolo eingerichtet worden war. Der Ausbau in den dreißiger Jahren nach einem Entwurf des Ingenieurs Giacomo Serughi und seiner Mitarbeiter spiegelt die Rhetorik des faschistischen Regimes, das alle Orte, an denen der Duce geboren und aufgewachsen war, zu Pilgerstätten machte. Diesem Geist entspricht die Monumentalität des Gebäudes, von dem die Vorhallen aus Sichtbackstein auffallen, die die Fassade der Madonna del Popolo aus dem 16. Jahrhundert in voller Höhe umfassen. Die neue Fassade blickt auf die Via Emilia und begleitet den Besucher, der nach Forlimpopoli kommt; der Rest des Gebäudes bewahrt eine gewisse formale Kohärenz mit der Fassade, denn es schließt an ihre Volumen und Höhen an. Innen zeigt der Komplex einen neoklassizistischen Geschmack, der in der monumentalen Marmortreppe, den Korridoren mit Gewölbedecke und den Pilastern zum Ausdruck kommt. Eine Ausnahme ist die halbrunde Aula magna, die neu gebaut wurde und durch das Flachdach mit Einsätzen aus Glasbausteinen geprägt ist.mattone. (foto Gabriella Fabbri)

            Station Nr. 2 – Casa Balilla, später GIL (viale Matteotti, 17)

            gilDas Gebäude wurde von Cesare Valle entworfen und zwischen 1934 und 1937 ausgeführt. In derselben Zeit plante der römische Architekt in der Romagna auch in Forlì, Predappio und Savignano Häuser für die Jugendorganisation der faschistischen Partei, die Opera Nazionale Balilla (OPN). Sie waren als Sport- und Kulturzentrum, aber auch für die ideologische Indoktrination der Jugendlichen gedacht. Mit der Gründung der Gioventù Italiana del Littorio, der Faschistischen Jugend Italiens, im Jahr 1937, in der die OPN aufging, wurde das Gebäude in GIL umbenannt. Es diente ursprünglich als Turnhalle und Kulturzentrum, dem ein Sportplatz mit dem neuen Fußballstadion angeschlossen war, das bei Bedarf auch für faschistische Versammlungen genutzt wurde. Das Gebäude ist dreiteilig mit einem Turm, der erst während des Baus auf direkten Vorschlag von Mussolini hinzugefügt wurde, um einen monumentaleren Eindruck zu erreichen. Der „männliche, äußerst moderne“ Turm hat eine abgerundete Fassade und geneigte Rückseite – zwei Elemente, die eine Dynamik und einen Schwung vermitteln, der typisch für die futuristische Avantgarde ist. Die anderen beiden Gebäudeteile sind für die 300 m² große Sporthalle mit einer Höhe über zwei Etagen und die Nebenräume bestimmt, die an drei Seiten um die Halle herum angesiedelt sind. Die so abgestuften Gebäudeteile, die Verwendung von Bullaugenfenstern, das Eisengeländer an den Dachterrassen und der Turm mit der runden Front aus Glasbausteinen erinnern an nautische Themen, die in der zeitgenössischen Architektur in den Ferienkolonien am Meer entwickelt wurden. In den 80er Jahren wurde der Gebäudekomplex für die Oberschule bestimmt und daher ausgebaut und überhöht, so dass das ursprüngliche Aussehen schwer zu erkennen ist.

            Station Nr. 3 – Acquedotto Spinadello (Flusspark Meandri del Ronco – Selbagnone)

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            Das Konsortium für das Wasserwerk der Gemeinden Lugo, Cotignola, Forlimpopoli und Bertinoro wurde 1928 gegründet; mit dem Bau wurde die Firma Pietro Cidonio in Rom beauftragt, der Entwurf stammt von den Ingenieuren Roberto Colosimo und Paolo Bo. Das Gebäude spiegelt den rationalistischen Stil, in dem die Funktion Vorrang hat vor der Form. Die Schlichtheit der Linien fällt gleich in den beiden einfachen Gebäudeteilen mit Flachdach in Form von Parallelepipeden auf, die von den großen rechteckigen schmucklosen Fenstern mit Eisenrahmen gegliedert werden. Im Originalentwurf waren Sichtbacksteine, unterbrochen von Lisenen und Rahmen aus Kunststein vorgesehen; diese stilistische Wahl wurde allerdings – abgesehen von den Lisenen im hinteren Teil und dem Sockel aus Kunststein – nicht umgesetzt. Während des Baus wurde ein niedriger Turm hinzugefügt, der die Fassade überragt und die Bedeutung des Gebäudes betonen sollte, denn auch das neue Wasserwerk spiegelt die propagandistische Philosophie des faschistischen Regimes, das öffentliche Bauwerke nicht nur nutzte, um die Infrastruktur zu modernisieren, sondern auch um Konsens zu schaffen. Sehr effektvoll ist die dreidimensionale Schrift «Acquedotto Spinadello», die sich in futuristischen Buchstaben gegen den Himmel abzeichnet. Auf dem eingezäunten Grundstück sind noch die ursprünglichen Versorgungsschächte vorhanden, erkennbar an den Säulen, durch die man die unterirdischen Kammern für die Wasserförderung erreicht. Das konsortiale Wasserwerk war bis 1986 in Betrieb; seitdem verfiel das verlassene Gebäude immer mehr. In den Jahren 2012-13 wurde es von der Stadt Forlimpopoli restauriert, um das Besucherzentrum für den Flusspark „Meandri del Fiume Ronco“ darin unterzubringen.

            Testi di Gian Matteo Peperoni

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