“Pellegrino Artusi. Una vita da manuale” – percorso artistico fino al 6 agosto 2022
dal 24 giugno al 6 agosto 2022
PELLEGRINO ARTUSI
UN VITA DA MANUALE
un percorso artistico
a cura di
Peter Bottazzi e Silvia Rigon
La città di Forlimpopoli continua a riflettere sulla figura e gli scritti di Pellegrino Artusi attraverso le opere d’arte più diverse chiamate ad animarne vie e luoghi.
Dopo il monumento plasmato nel bronzo da Bertozzi, la panchina letteraria di piazza Pompilio, il murales ideato da Cibo e le scritte luminose con alcuni passi dal suo manuale, Peter Bottazzi e Silvia Rigon hanno messo in luce attraverso cinque diverse installazioni disseminate nel Centro Storico alcuni fra i tratti caratterizzanti de “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, dal suo carattere di impresa collettiva, costruita insieme ai lettori alla valorizzazione della dimensione domestica, dal suo ruolo nella costruzione dell’identità nazionale all’attenzione posta al ‘saper fare’
pratico quotidiano.
Un viaggio nell’identità artusiana, che è anche la nostra, giocato sui modi della sorpresa e della leggerezza, come strumento per comprenderne senza retorica la profondità.
Milena Garavini, Sindaco di Forlimpopoli
Il nostro è il paese del bello, e del buon gusto.
Una questione di misura, di armonia, che richiama, in arte e in cucina, al semplice, al delicato, che si apprende con il lavoro e l’esperienza pratica, riconosciuta madre di tutti i saperi. Lo sanno gli artisti, i cuochi, gli artigiani di talento che hanno fatto conoscere il Bel Paese nel mondo.
Maestro di questo sapere, in cucina, è sicuramente il nostro caro Artusi, ancora punto di riferimento ineludibile per chi pensa che la pratica domestica rappresenti, oggi più che mai, una carezza quotidiana a cui mai rinunciare.
E così l’insegnamento di Artusi, che per unire gli italiani a tavola trascorreva tutto il suo tempo dalla biblioteca alla cucina, luoghi simbolici anche in Casa Artusi, trova efficace ispirazione e rappresentazione nelle opere di Peter Bottazzi e Silvia Rigon, tutte da scoprire per rinnovare il piacere di stupirsi davanti al bello artistico e, anche, per riannodare il senso di una vita, da manuale.
Laila Tentoni, Presidente Casa Artusi
Sedi espositive:
- Casa Artusi in via A. Costa n. 27
- via Circonvallazione Emilia
- Chiesa del Carmine in via A. Saffi
- Ufficio del turismo in via A. Costa n. 30
- Sala Mostre in piazza A. Fratti n. 9 (corte della rocca)
1 – Le ricette dell’unità
“L’uomo che ha messo in tavola l’Unità d’Italia”, Pellegrino Artusi, “concepisce il suo ricettario come contributo alla costruzione di un’identità nazionale.”
Il libro si arricchisce edizione dopo edizione grazie al contributo dei lettori; diventa quasi un’opera collettiva, moltissimi scrivono ad Artusi proponendo o riportando le proprie ricette e le personali esperienze culinarie.
Questa installazione vuole omaggiare la dimensione collettiva dell’opera artusiana, infatti è costruita recuperando dalle cucine italiane utensili da cucina usati, oggetti carichi di memoria e di storie private, sono oggetti ammaccati e bruciati che costituiscono delle torri di babele, delle città di pentole, dei totem, delle colonne che strato dopo strato simboleggiano la ricerca casalinga verso la ricetta perfetta, ricerca che costruisce una lingua comune facendo della cucina un campo collettivo di condivisione identitaria.
2 – L’evoluzione del manuale
Sulle pareti della città appaiono dei manifesti con nuove ricette e con la possibilità di scriverne altre continuando idealmente il manuale.
L’idea è quella di raccogliere l’eredità di Artusi creando uno spazio spontaneo e indipendente di condivisone. La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene è letta come un’opera in continua evoluzione grazie al carattere orizzontale e collaborativo con la quale è nata.
3 – La tavola come comunità, la cucina come casa
L’installazione si compone di una tavola sospesa in cui le stoviglie sono fatte delle parole di Artusi, la tavola diventa un palcoscenico, un laboratorio per sperimentare nuove forme di stare insieme. Una vetrina/teatro in cui gli utensili da cucina emergono da quinte/ dispense per raccontare la poesia e la cura degli ambienti casalinghi.
La tavola diventa simbolo dell’abitare e dell’esperienza che si fa parola.
Elemento magnetico capace di attirare a sé parti di mobilio e oggetti presenti in casa, negli sportellini sbucano e rimbalzano oggetti e ricette.
4 – Sfoglie di manuale
L’installazione scompone idealmente il manuale, chi si avvicina si confronta con sfoglie, frammenti di pagine sospese che si fondono con oggetti da cucina, mappe d’Italia, ricette, appunti…
Ingredienti e stratificazioni che hanno reso unico il manuale.
Tanti oggetti a diverse profondità rimandano alla ricerca nel tempo, il libro ha avuto numerose edizioni, e alla pluralità, a un’idea di cucina casalinga in continua evoluzione, che riprende il concetto artusiano di “cucina della libertà, fondata su infinite varianti locali e sul rispetto della diversità dei gusti.”
5 – Le mani in pasta
Il manuale artusiano è stato definito “il grande romanzo che portò la pasta sulla tavola di tutti gli italiani”. Questa installazione celebra la pasta e l’impastare manuale, si compone di superfici proiettabili trattate come se fossero sfoglie messe a riposare su uno stendipasta. Esplora il rapporto tra carta e sfoglia e la relazione tra il lavoro di scrittura e l’impastare. Il visitatore può spiare l’ambiente e scoprire i veli su cui appaiono immagini evocative degli elementi che compongono il primo piatto per eccellenza: farina, uova, acqua, mani che impastano… Queste si legano a frammenti del manuale, disegni di tipi di pasta, e i numeri delle più celebri ricette.
Per info: Ufficio Promozione del Comune di Forlimpopoli
Tel. 0543.749234 (dal lunedì al venerdì, ore 10-13)
promozione@comune.forlimpopoli.fc.it