XXV Festival di Musica Popolare – dal 18 al 25 agosto

XXV Festival di Musica Popolare – dal 18 al 25 agosto

0 1317

LINGUE, le parole per dirlo

dalla lingua franca dei porti, al sardo contemporaneo, ai popoli gaelici al tango rioplatense

Questa la presentazione della XXV edizione da parte degli organizzatori:

“Ci è sempre piaciuto andare un po’ controcorrente, diciamocelo senza vergognarci… Già nel 1988, mentre a Roma iniziavano i primi sgomberi forzati dei campi Rom e si gonfiava sempre di più l’ideologia del “dagli allo zingaro”, il nostro Festival era dedicato alla musica zingara.
“A Forlimpopoli pagano gli zingari per venire”, e qualche benpensante arricciò il naso. In effetti pagammo gli zingari, abilissimi musicisti, per venire qui, dalla Macedonia, dall’Andalusia, dall’Ungheria, dalla Transilvania, dalle regioni italiane, con i loro strumenti, le loro danze, le loro lingue e la secolare cultura musicale dei nomadi.
Oggi, dopo trent’anni, in piena epoca di global-anglofonizzazione totale, andiamo a riscoprire lingue che hanno avuto una importanza fondamentale, nelle culture, nelle musiche, negli scambi commerciali, nelle economie del mondo.
Marinai e lavoratori di centinaia di porti del Mediterraneo, dovevano pure intendersi per lavorare: così si sviluppò il Sabir, la lingua che permetteva di parlarsi: una miscellanea di idiomi, che avevano dell’ arabo, dello spagnolo, dell’ italiano, del greco, del turco, del siculo, che si trasformò nei secoli e che permise ai porti di funzionare per settecento anni. Un Esperanto spontaneo, sviluppatosi nel tempo, che oggi si è in pieno liquefatto nella inglesizzazione.
Ammiccare alla pietra miliare sulla psicanalisi di Marie Cardinale (Le parole per dirlo), non è una pura trovata speculativa: in un momento di totale massificazione e spersonalizzazione dei linguaggi, c’è chi non può sostituire la propria lingua, minoritaria, dialettale, sorpassata finché volete, con la massificazione delle location, dei breafing, degli open day a tutti i costi.
Lingue che provengono dal profondo, strutturate e modellate dalle necessità, dalle sofferenze, dai luoghi, dai secoli. Chiariamo bene, nessuno vuole fare una alzata di scudi conto l’uso dell’ inglese, ci mancherebbe altro: noi ci occupiamo di musiche popolari e di come queste non possono rinunciare alle lingue dei luoghi dove sono nate, si sono sviluppate e hanno trovato le parole per dirlo.”


PROGRAMMA

Domenica 18 agosto

alle ore 6:20
nella Rocca di Bertinoro

ingresso: € 7,00 (colazione offerta a fine concerto)

CI VEDIAMO ALL’ALBA

TRÌ
Liam Quinn: chitarra, tin whistle, banjo, voce.
Fiorenzo Mengozzi: bodhràn, concertina, cucchiai.
Thomas Barbalonga: violino.

I Trí sono Liam Quinn, Fiorenzo Mengozzi e Thomas Barbalonga, tre musicisti legati alla tradizione musicale irlandese e con tanta strada alle spalle. Gli ingredienti sono semplici. Apre le danze il battito sommesso del bodhràn, mentre violino e tin whistle si rincorrono per trovare la pienezza della chitarra. È un tuffo nella tradizione, a riscoprire melodie che fanno battere il piede a ritmo e si dipanano tra il clangore sommesso di boccali di birra mentre la voce di Liam Quinn ricama storie d’Irlanda, di ieri, di oggi … e di domani !


Giovedì 22 agosto

alle ore 21:15
nella Rocca di Forlimpopoli
ingresso: € 5,50 intero – € 3,50 ridotto

Aspettando il Festival al Cinema

Come oramai da tradizione, il Festival di Musica Popolare propone una programmazione cinematografica di film scelti sulla base del tema del festival stesso e/o ispirati da un’importante impronta musicale.

BOHEMIAN RHAPSODY
2018 Film diretto da Bryan Singer
Da qualche parte nelle suburb londinesi, Freddie Mercury è ancora Farrokh Bulsara e vive con i genitori in attesa che il suo destino diventi eccezionale. Perché Farrokh lo sa che è fatto per la gloria. Contrastato dal padre, che lo vorrebbe allineato alla tradizione e alle origini parsi, vive soprattutto per la musica che scrive nelle pause lavorative. Dopo aver convinto Brian May (chitarrista) e Roger Taylor (batterista) a ingaggiarlo con la sua verve e la sua capacità vocale, l’avventura comincia. Insieme a John Deacon (bassista) diventano i Queen e infilano la gloria malgrado (e per) le intemperanze e le erranze del loro leader: l’ultimo dio del rock and roll.


Venerdì 23 agosto

nella Rocca di Forlimpopoli
ingresso singolo: € 10,00 intero – € 8,00 ridotto

abbonamento alle 2 serate (23 e 24 agosto): € 15,00

alle ore 20:30
NOEMI BALLOI – Tramas
(Sardegna)
Si intitola Tramas il primo inedito album di Noemi Balloi. Tra i finalisti del 7° Premio Andrea Parodi (2014), e vincitrice del Premio Speciale “Scuola Musica Popolare di Forlimpopoli” (2015), la cantautrice cagliaritana ha da poco inciso e autoprodotto un proprio cd di dodici tracce.
Ecco come lo descrive nelle note di copertina Paolo Fresu: «È possibile inventare il nuovo musicale in Sardegna? Noemi Balloi c’è riuscita con il suo Tramas, intrecciando e cucendo sapientemente un patchwork multicolore composto da suoni e lingue che rimandano a mondi distanti. Il suo è un romanzo musicale autobiografico che lei stessa definisce un “Lessico familiare” alla Ginzburg, dove si compongono dodici capitoli che sono altrettanti affreschi sonori e antropologici che testimoniano un’isola aperta al mondo. […] Non solo la Sardegna ma tutto il mondo latino laddove le trame legano il Mediterraneo al Portogallo e a Cuba. Suttascala è un affresco, una prova d’autore che introduce a un quadro ricco di sfumature. Carroga beccia un passato che brucia. Asseliu è una ninna nanna e Scida! un‘déjà écouté’ che viaggia tra i Balcani e il Maghreb. Le trame di Noemi rappresentano la trasversalità di quell’ordito che le tessitrici sarde conoscono bene e che fanno diventare poesia grazie a mani esperte e alla saggezza del conosciuto che si tramanda di telaio in telaio. Se inventare il nuovo significa anche perdersi nella memoria visiva e olfattiva, Tramas ha il potere di portarvi virtualmente nel più grande bazàr africano.»
Dunque un personalissimo viaggio in musica.
Viaggio dove si evocano atmosfere familiari e nuove al contempo; dove sono protagonisti il focolare domestico, il mare, la terra, il cielo, ma anche profondi squarci di storie umane. È un tragitto suddiviso in 12 suggestive tappe sonore, attraverso le quali lasciarsi trasportare tenendo gli occhi chiusi.

alle ore 22:00
STEFANO SALETTI E BANDA IKONA – Sabir
(Italia – Mediterraneo)
Line up:
Stefano Saletti: oud, bouzuki, chitarre, voce.
Gabriella Aiello: voce.
Mario Rivera: basso acustico.
Giovanni Lo Cascio: drums set, percussioni.
Il Sabir e i suoni dalle città di frontiera del Mediterraneo.
«Il Mediterraneo… sono delle strade. Strade per mare e per terra. Collegate. Strade e città. Grandi, piccole. Si tengono tutte per mano. Il Cairo e Marsiglia, Genova e Beirut, Istanbul e Tangeri, Tunisi e Napoli, Barcellona e Alessandria, Palermo e… ».
Un concerto che diventa un cammino tra le strade del Mediterraneo.
Questo è quello che presentano Stefano Saletti e la Banda Ikona.
Saletti in questi anni ha viaggiato con la sua musica da Lampedusa a Istanbul, da Tangeri a Lisbona a Jaffa, Sarajevo e Ventotene e in questi luoghi ha registrato suoni, rumori, radio, voci, spazi sonori. Partendo da tutto questo materiale ha composto un affresco sonoro che racconta il difficile dialogo tra la sponda nord e sud, i drammi dei migranti, la ricchezza, le speranze, il dolore che attraversano le strade del Mediterraneo. In questo racconto in musica ha utilizzato il Sabir, la lingua del mare, dei porti, dei pescatori e dei marinai del Mediterraneo, la lingua del possibile dialogo, che unisce italiano, francese, spagnolo e arabo in un unico flusso sonoro. Il risultato è un affascinante folk world-mediterraneo, meticciato, una miscela ricca di ritmi e melodie, suggestioni e colori.
Ad aprile 2016 è stato pubblicato il CD “Soundcity: suoni dalle città di frontiera” (per Finisterre/distr. Felmay) che ha avuto grandi riconoscimenti in Italia e all’estero: è stato tre mesi ai primi posti della WMCE la World Music Charts Europe la classifica internazionale della world music, nella Top ten della Transglobal Music Charts, disco del mese per la prestigiosa rivista inglese FRoots e per Blogfolk; nella cinquina finale del Premio Tenco nella sezione dialetto e lingue minoritarie.
Compagni di viaggio di Saletti, polistrumentista già fondatore dei Novalia che suona oud, bouzouki, saz baglama, chitarra ci sono i musicisti che da dieci anni fanno parte della Banda Ikona: Mario Rivera (bassista potente e creativo, leader degli Agricantus), Barbara Eramo (cantante tarantina impegnata in tanti progetti internazionali di world music e musica popolare), Giovanni Lo Cascio (percussioni e batteria nei Novalia e Agricantus e leader del progetto Aksak di musica balcanica). Prodotto come i due precedenti lavori da Finisterre, Soundcity si snoda come un concept album. La vita diventa musica, i rumori della realtà si trasformano in melodie e ritmi. Le strade del Mediterraneo risuonano di echi lontani e presenti e ci ricordano che da sempre sono tutte collegate: per mare e per terra. Saletti e gli altri componenti della Banda Ikona effettuano da anni in Italia e all’estero anche workshop e seminari sulla lingua Sabir, sulle tecniche esecutive degli strumenti a corda e percussione, sulle tecniche vocali, sulle contaminazioni, influenze e specificità dei tanti stili musicali dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.


Sabato 24 agosto

nella Rocca di Forlimpopoli
ingresso singolo:
€ 10,00 intero – € 8,00 ridotto
abbonamento alle 2 serate (23 e 24 agosto): € 15,00

alle ore 20:30
HÉCTOR ULISES PASSARELLA
con L’ENSEMBLE DEL CENTRO DEL BANDONEÓN DI ROMA
(Uruguay – Italia)
in MUSICA RIOPLATENSE
5 bandoneón ,2 violini, viola, violoncello, contrabbasso e pianoforte.
La musica rioplatense è la musica di Montevideo e Buenos Aires: il Tango. Musicisti di grande talento come Piazzolla, Salgàn, Troilo, Pugliese, Balcarce, Plaza, Rovira, Lamarque Pons e altri, con le loro innovazioni e apporti provenienti più che altro dalla musica “classica” fecero sì, fin dagli anni 50, che il tango, nato come danza, trovasse un suo cammino come musica da ascolto.
La ricerca musicale, oltre la volontà di far rivivere artisticamente alcuni stili particolari del passato, è ciò che potrà assaporare il pubblico in questo concerto. Uno spettacolo culturale unico in Europa per la quantità di bandoneón; un viaggio appassionante attraverso le varie epoche che hanno fatto la storia del tango, dagli arrangiamenti tipici delle grandi orchestre di Montevideo e di Buenos Aires degli anni 50 e 60 fino ai brani di A. Piazzolla e alle composizioni originali di H.U. Passarella.


Domenica 25 agosto

nella corte di Casa Artusi – in via A. Costa, 27 – Forlimpopoli

alle ore 17:00

L’Odissea del tango… Ulises racconta Ulises
conferenza di Héctor Ulises Passarella

alle ore 19:00
in collaborazione con il Ristorante Casa Artusi
ingresso: solo concerto € 5,00 oppure concerto + aperitivo e buffet illimitato € 15,00

BEVANO EST
Stefano Delvecchio (organetto diatonico, voce)
Davide Castiglia (violino)
Giampiero Cignani (clarinetti)

Bevano Est si forma nel 1991 all’interno della scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli come progetto di studio della musica popolare condotto dal Maestro Riccardo Tesi. Da subito l’attenzione viene rivolta ad una musica della tradizione ampia e trasversale senza porsi il problema di una riproposizione filologica e specifica di un’area, nasce cosi un metodo di lavoro che osa accostamenti di melodie e di ritmi in una fusione di generi che crea uno stile originale e riconoscibile.
L’incontro con Hector Ulisses Passarella, porta all’interno del gruppo l’interesse per la cultura del Tango, oltre all’approfondimento dell’armonia, dell’interpretazione e soprattutto dell’espressione musicale. Fanno parte dei 12 finalisti all’edizione del ’92 di Arezzo Wave, partecipano per due anni consecutivi al Folkest in Friuli. Incidono nel ’93 il loro primo C.D. “Gradisca” con una formazione di otto elementi; Partecipano nel ‘94 al lavoro discografico in omaggio a Fabrizio De Andre’ “Canti Randagi” dove un gruppo di artisti folk come Peppe Barra, i Baraban, la Ciapa Rusa, Tesi-Vaillant, Elena Ledda & Sonos… grazie all’uso delle varie lingue minori e degli strumenti della tradizione popolare, offrono una appassionata rilettura di alcune delle più significative composizioni del cantautore genovese. Nascono rapporti con il teatro dove il gruppo è chiamato a comporre, arrangiare ed eseguire dal vivo, musiche di spettacoli, tra i quali ”Fuoco Centrale” “ Cattura del soffio” del Teatro Valdoca, “Materia cani randagi” di Masque Teatro, “El” con Veronica Mellis.
Realizzano le colonne sonore per il film di Giuseppe Bertolucci “Il dolce rumore della vita” e per il documentario Segni Particolari, presentati al Festival del Cinema di Venezia e la loro musica è stata inserita in “Cento Chiodi” e “Terra Madre”di Ermanno Olmi.
Nel 2019 Vincono il premio per la migliore colonna sonora al Brooklin Film Festival per il Film “Solo cose belle”.


Durante il Festival
nel MAF – Museo Archeologico “Tobia Aldini”
in Piazza A. Fratti – corte della Rocca
IL SUONO DI FORLIMPOPOLI
mostra fotografica a cura di Marco Tadolini.
Fotografie di Pier Luigi Baldelli, Massimo Brizi, Demiranis, Luigi Pretolani


METTI IN CIRCOLO CULTURA

Acquista un ingresso presso:
Arena Cinema Verdi di Forlimpopoli durante tutta la programmazione estiva dell’Arena e conserva il biglietto.
Presentandolo alla biglietteria dell’ENTROTERRE Festival e del XXV Festival di Musica Popolare avrai diritto ad un ingresso ridotto.

Presenta il biglietto del XXV Festival di Musica Popolare alla biglietteria del «Cinema Verdi» di Forlimpopoli avrai diritto ad un ingresso ridotto.

Il biglietto del XXV Festival di Musica Popolare, ti darà diritto ad un ingresso ridotto al MAF – Museo Archeologico “T.Aldini” (tariffa ridotta di 2€ anziché 4 €) e ad un ingresso cumulativo ridotto (5 € anziché 7 €) ai 3 siti gestiti dalla Fondazione RavennAntica che si trovano a Ravenna: Domus dei Tappeti di Pietra, Museo del Mosaico TAMO, Cripta Rasponi e Giardini Pensili.

Conserva il biglietto del MAF – Museo Archeologico “T.Aldini” e dei 3 siti gestiti dalla Fondazione RavennAntica che si trovano a Ravenna: Domus dei Tappeti di Pietra,Museo del Mosaico TAMO, Cripta Rasponi e Giardini Pensili.
Presentandolo alla biglietteria dell’ENTROTERRE Festival e del XXV Festival di Musica Popolare avrai diritto ad un ingresso ridotto.


Per informazioni:
tel. 338 3473990
e.mail: info@musicapopolare.net
skype: musicapopolare

locandina del XXV Festival di Musica Popolare di Bertinoro-Forlimpopoli